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autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum III,31
 
originale
 
[31] nam et terrenum omne dividitur, et humor ita mollis est, ut facile premi conlidique possit; ignis vero et aer omni pulsu facillime pellitur naturaque cedens est maxume et dissupabilis. Praetereaque omnia haec tum intereunt, cum in naturam aliam convertuntur; quod fit, cum terra in aquam se vertit et cum ex aqua oritur aer, ex aere aether, cumque eadem vicissim retro commeant. Quod si ita est, ut ea intereant, e quibus constet omne animal, nullum est animal sempiternum.
 
traduzione
 
31. la terra la si pu? sempre spezzare e ridurre in parti pi? piccole, l'acqua ? cos? molle che facilmente si riesce a stringerla e a sminuzzarla, l'aria e il fuoco poi sono sensibili ad ogni impulso e la loro sostanza ? ci? che di pi? cedevole e di pi? dissolvibile si possa immaginare. Inoltre tutti questi elementi periscono allorquando si trasformano in un'altra sostanza, il che avviene quando la tetra si muta in acqua, dall'acqua nasce l'aria e dall'aria l'etere e quando di nuovo queste trasformazioni si verificano secondo l'ordine inverso. Se pertanto tutti gli elementi di cui si compone un essere vivente sono destinate a perire, non vi ? essere vivente che possa durare in eterno.
 

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